Senectus ipsa est morbus sottolinea, fin dall’antichità, l’idea che l’invecchiamento porti con sé un inevitabile declino fisico e mentale, con l’insorgere di malattie e malanni tipici dell’età avanzata. Nonostante sia una visione antica, l’espressione è ancora attuale, poiché l’invecchiamento porta con sé sfide legate alla salute fisica e mentale. Tuttavia, è importante sottolineare che la vecchiaia può essere anche un periodo di saggezza, serenità e crescita personale.
La tematica della perdita rappresenta un punto cardine delle problematiche legate all’invecchiamento. Le perdite possono essere di diversa natura : perdita di una persona cara, perdita del proprio animale da compagnia, perdita o diminuzione a livello fisico, perdita o declino a livello cognitivo, perdita di un’attività professionale, perdita di un domicilio ; condizioni che possono portare a precarizzare l’equilibrio dell’individuo. L’accumulo delle perdite in età geriatrica può rendere la loro elaborazione difficile, pertanto un evento paradossalmente poco importante può portare ad uno stress psicologico evidente legato ad una soglia di sopportazione oramai al limite.
Il padre della psicanalisi, S. Freud, aveva una visione cauta sulla psicoterapia per pazienti oltre i 50 anni, ritenendo che la loro “plasticità” potesse essere limitata, e che l’esperienza di vita potesse rendere difficile il trattamento. Questa visione è stata ampiamente superata e, ad oggi, la psicoterapia è considerata un’opzione valida anche per le persone in età avanzata, con approcci adattati alle loro esigenze specifiche.
Le persone che si apprestano a vivere il loro ultimo ciclo di vita possono provare il desiderio cosciente o incosciente di ripercorrere la loro storia personale con uno sguardo che inevitabilmente resta proiettato alla finitudine. Questo desiderio può facilmente prendere un carattere ambivalente poiché ricostruire può confrontare ad eventi difficili del proprio passato, senza dimenticare lo stato di angoscia legato all’approcciarsi della morte.
Rintegrare un ricordo o un evento del passato, susciterà con forti probabilità un’emozione negativa, positiva o un’insieme di esse che influenzeranno il presente. Diversa sarà altresì la comprensione di quel ricordo o evento trovandosi la persona in un’altra fase della vita.
Lo spazio terapeutico, in questo senso, può offrire un luogo dove la storia della propria vita é ricordata, rivisitata, rivissuta, reinterpretata. Inevitabilmente, questo processo conduce ad una visione allargata della propria esistenza che contempla l’individuo nelle sue relazioni con l’ambiente circostante : familiare, sociale o professionale.
I cambiamenti legati a questa fase di vita hanno delle ripercussioni sull’intero sistema che circonda il paziente che deve riadattarsi di conseguenza. La complessità di questo processo
può portare ad una sofferenza non solo del singolo individuo che invecchia, ma anche di tutte le persone che orbitano attorno
Un’approccio psicoterapeutico individuale o familiare può aiutare a riflettere sul potenziale residuo della persona in età geriatrica, a preservare il ruolo della famiglia e a creare un sistema di cure condivise con altri interventi provenienti dall’esterno.

Il Dr med. Alessio Natali, medico psichiatra e psicoterapeuta, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università La Sapienza di Roma nel 2012.